Per alcuni argomenti che verranno trattati, il titolo del blog sarà certamente inopportuno e ridicolo ma credo che conti maggiormente il contenuto e la discussione che ne segue.

Sappiamo tutti che, almeno nella fase di soppressione delle rivolte delle tribù libiche, gli italiani non si sono comportati bene. Abbiamo avuto anche noi i nostri campi di concentramento e agito in modo crudele verso chi si ribellava all'occupazione italiana, ma è anche vero che, nel period di governo di Italo Balbo, le cose sono cambiate (vedi Wikipedia).
Ammodernamento delle città creando infrastrutture, creazione di villaggi agricoli dove libici ed italiani, musulmani e cristiani, vivevano e lavoravano fianco a fianco senza pregiudizi ma con la voglia di fare e creare qualcosa di bello.
La storia ci insegna che tutta la buona volontà del mondo non basta, che manìe di grandezza e miopia politica portano a conseguenze drammatiche quali guerra e dittature anche peggiori.
Allo stato attuale non credo che l'Italia sia pronta ad una guerra in Libia, non tanto i militari quanto la mancanza di una vera identità nazionale, che non vuol dire fascista, e la coscienza reale del pericolo a cui si va incontro se non si interviene presto e in modo massiccio sul territorio della "quarta sponda".
La cosa che maggiormente mi rattrista è la certa perdita di tempo e tutta quella pletora di radical chic che, nel nome di una falsa democrazia e libertà faranno in modo di non farci smentire una definizione vecchia di 70 anni ovvero che l'Italia è il ventre molle d'Europa.
Ora vi lascio leggere il post in tranquillità, lo trovate a questo link. Buona lettura
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