mercoledì 28 dicembre 2011

Omicidio Stradale. Superato con un mese di anticipo il tetto delle 50mila firme

Qui di seguito riporto l'articolo apparso ASAP.it - IlCentauro, il portale dell'Associazione Sostenitori Amidi della Polizia Stradale, che riporta di un grande successo ottenuto anche attraverso la Rete.

Questo obbiettivo raggiunto non significa smettere di appoggiare la proposta di legge perché dobbiamo arrivare a dare un peso importante a questa iniziativa e possiamo farlo solo se diffondiamo il più capillarmente possibile questa notizia.

Il sito di riferimento è omicidiostradale.it che è nato, così come la proposta di legge popolare, da una famiglia che si è vista uccidere il figlio 17enne da un motociclista ubriaco e sotto effetto di droga, che non si chiusa in una sterile disperazione ma ha deciso di combattere una battaglia importante anche per tutti coloro che ancora oggi vedono assassinare i propri cari e gli uccisori continuano la loro vita normalmente senza neanche vedere il carcere.

La proposta è molto ampia ed articolata, non si limita alla sola legge ma abbraccia anche tutta una serie di progetti volti alla riduzione massiva degli incidenti creando i presupposti per una vera cultura automobilistica non solo legata la "celolunghismo" della velocità e della prestazione.

Per Lorenzo e per tutti i martiri della strada.



"Oltre 50 mila persone in Italia (e anche dall'estero) hanno firmato la proposta di legge di iniziativa popolare sull'omicidio stradale, che mira a inasprire le pene per chi guida sotto l'effetto di alcol e droga. Lo ha reso noto il sindaco Matteo Renzi, primo firmatario della proposta di legge, insieme ai promotori dell'iniziativa: Stefano e Stefania Guarnieri, genitori di Lorenzo, giovane vittima della strada; Giordano Biserni presidente dell'ASAPS; e Valentina Borgogni per l'Associazione Gabriele Borgogni.
La proposta di legge vuole introdurre la fattispecie di omicidio stradale per chi uccide guidando sotto l'effetto di alcol e droghe. Le pene attualmente previste passerebbero da 3-10 anni a un minimo di 8 a un massimo di 18 anni. Al momento non è prevista alcuna misura cautelare e la proposta prevede l'arresto in flagranza di reato e l'ergastolo della patente, ovvero a chi guida sotto l'effetto dell'alcol e della droga sarà tolta definitivamente la patente dopo il primo omicidio. Al momento, invece, è prevista solo la revoca temporanea del permesso di guida. [...]"

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2 commenti:

  1. avevo già firmato tempo fa, ma buona l'iniziativa e ottimo il risultato finora raggiunto, anche se alla fin fine chi vuol correre in auto lo fa a prescindere del possesso o meno della patente, come i fatti ci dimostrano

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  2. Infatti sono stra-convinto che serva una vera e forte educazione, ma i risultati li vedi solo nel medio-lungo periodo. Il primo deterrente è la certezza della pena proporzionata al tipo di danno causato.

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