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martedì 9 febbraio 2016

Così la batteria domestica di Tesla potrebbe cambiarci la vita

Così la batteria domestica di Tesla potrebbe cambiarci la vita: Powerwall raccoglie energia solare e la conserva per erogarla quando ne abbiamo bisogno. Potrebbe essere l'inizio di una rivoluzione energetica.

Solo il nome dell'azienda è garanzia, il fatto stesso di presentare, produrre ed aiutarci a ridurre in modo drastico il consumo di "fossili" è fantastico. Magari abbinandolo alla creatività italiana... Vedremo cosa ci riserverà il futuro.

Buona lettura

mercoledì 22 agosto 2012

Vermi vs metalli pesanti

Una interessante ricerca indiana apre la porta all'utilizzo di 3 specie di vermi per togliere i metalli pesanti dai rifiuti organici urbani.
Potersi liberare in modo "biologico" di rame, zinco, cadmio, manganese e soprattutto piombo, permetterebbe di aiutare le realtà emergenti del mondo, come l'India ma non solo, che producono quantità enormi di rifiuti ancora non completamente differenziati.

Di seguito l'apertura dell'articolo apparso su TGcom24, lettura che potrai completare sul sito stesso seguendo il link a pie' pagina.

Metalli pesanti KO grazie ai vermi

Tre specie sarebbero in grado di assorbire anche piombo e cadmio e "ripulire" gli scarti organici


Viscidi e francamente un po' bruttini, spesso i vermi suscitano ribrezzo. Ma potrebbero rivelarsi di un'importanza strategica per eliminare i metalli pesanti dai rifiuti.
Non solo i solerti animaletti aiutano nella decomposizione degli scarti organici e creano l'humus per fertilizzare naturalmente campi e giardini, ma potrebbero essere utilizzati per estrarre metalli pesanti tossici, inclusi cadmio e piombo, dai rifiuti solidi urbani e dagli scarti del commercio di ortaggi e fiori. Questa la scoperta pubblicata dagli scienziati indiani sulla rivista International Journal of Environment and Waste Management. [...]

Per proseguire la lettura fai click su questo link


mercoledì 1 agosto 2012

Acqua, ridurre lo spreco è possibile anche con il design


1 ℓimit è un  rubinetto, appare più come una elegante provetta capovolta sulla cima di un rubinetto. Il tubo di vetro contiene esattamente un litro di acqua, sufficiente per un lavaggio di mani rapido.


La teoria è che usiamo (sprechiamo) mediamente quasi sei litri di acqua per quei 30 secondi circa necessari a lavare le nostre mani lasciando il rubinetto aperto mentre con questa idea è possibile farlo con solo 1 litro. Una volta che il primo litro è esaurito sarà sufficiente chiudere il rubinetto perché il serbatoio torni a riempirsi con un nuovo litro di acqua. La speranza che questa forma di razionamento estremo possa innescare un processo virtuoso nel quale l'utente acquisisca una mentalità green tale da non avere più la necessità di sprecare grandi quantità del prezioso liquido.

I designers, coreani, sono: Yonggu Do, Dohyung Kim & Sewon Oh

Post originale pubblicato su Yanko Design

giovedì 12 gennaio 2012

FIAMM. Eccellenza italiana nel mondo con uno sguardo molto "green"

Questa che pubblico è una breve storia della FIAMM, nota fabbrica di accumulatori per auto e industriali, italiana doc e leader nel mondo nel suo settore.


L'idea di questa pubblicazione mi è nata perché sono stato incuriosito da alcune notizie "captate" casualmente durante vari servizi sul MotorShow 2011 di Bologna.


Pascolando qua e la nella Rete mi sono imbattuto in questo questo sito (www.greenews.info) e ho fatto questa meravigliosa scoperta dove, da una idea di azienda nata nel 1942 in provincia di Vicenza, siamo arrivati ad una realtà globale che impiega oltre 3000 persone sparse in 60 paesi del mondo.


Vi presento una prima parte dell'articolo mentre per poterlo leggere tutto potrete utilizzare il link a piede pagina. Buona lettura.


" Il percorso dell’azienda sulla strada della green economy è iniziato un ventennio fa, ma si è intensificato negli ultimi anni, con la produzione di tecnologie a supporto delle energie rinnovabili e della mobilità elettrica. Così uno storico gruppo industriale come Fiamm, tra i leader mondiali nel settore degli accumulatori per auto e industriali, ha scelto l’impervia ma remunerativa via della sostenibilità, sempre coniugata con ricerca e innovazione.
Francesca Dolcetta, Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne del gruppo di Montecchio Maggiore (in provincia di Vicenza), è la nipote dell’ingegner Giulio Dolcetta, che fondò l’azienda nel 1942 [...] "


Per poter leggere l'articolo completo fai un click sul link


Fonte: Veronica Ulivieri - www.greenews.it

giovedì 22 dicembre 2011

Dove finiscono televisori, computer, telefoni e stampanti?


Ogni anno in Germania la sezione locale dell'UNICEF organizza un concorso fotografico per stimolare le persone a riflettere sulla situazione dei bambini nel mondo. Ammetto di non aver ancora cercato le edizioni precedenti di questo concorso, premiato dalla moglie del Presidente tedesco, ma questa immagine fa certamente riflettere perché coinvolge, oltre al bambino raffigurato, anche aspetti ecologisti e di etica propriamente occidentali. Di seguito potrete leggere e vedere quanto scritto da affariitaliani.it e approfitto per porre una domanda, per me E' LA DOMANDA, ovvero ha senso inseguire la tecnologia, di qualunque tipo, e non preoccuparsi di come verrà gestito quello che noi buttiamo? Se un apparecchio è ancora perfettamente funzionante ma non di ultima generazione ha senso abbandonarlo e farlo distruggere piuttosto che passarlo a qualcuno che potrebbe continuare a farlo "vivere"?

Ecco l'articolo nel sito originario, qui sotto lo stesso articolo.


Un bimbo tra i rifiuti in Ghana è l'immagine scelta dall'Unicef come foto dell'anno 2011. A scattarla è stato il fotografo tedesco Kai Loeffelbein, 30 anni, il quale ha commentato: "Spero serva a far riflettere". Loeffelbein è stato premiato a Berlino dalla moglie del presidente tedesco, Bettina Wulff, che è anche testimonial di Unicef Germania.




La foto ritrae il giovane che solleva in aria quel che resta di un monitor di una vecchia tv nella baraccopoli di Agbogbloshie, alla periferia di Accra; sullo sfondo il muso di un vecchio camion bianco. Solo dalla Germania, scrive l'Unicef nel suo sito, ogni anno vengono inviate in Africa circa 100 tonnellate di rifiuti elettrici, secondo le stime delle Nazioni Unite. Rapidissimo progresso tecnologico da una parte, distruzione e miseria per la gente e l'ambiente dall'altra, aggiunge l'organizzazione mondiale per i diritti dell'infanzia. Dal 2000 Unicef-Deutschland premia i fotografi e i reportage che testimoniano le condizioni di vita dei bambini.