mercoledì 1 giugno 2011

IL CASO/ 2. Quel vento dell’Asia che porta crescita e lavoro

Fonte: Giuseppe Sabella, Luigi Degan - IlSussidiario.net



Il rapporto Istat presentato il 23 maggio scorso rivela che circa un quarto degli italiani vive a rischio di povertà o di esclusione sociale. Stiamo parlando di 15 milioni di persone, il 24,7% della popolazione, a fronte del 23,1% della media Ue. E nel Sud Italia l’area dell’indigenza supera il 30%. Le difficoltà dell’Italia sono strutturali e di lungo periodo, solo lo stock di ricchezza accumulato nei decenni precedenti ci ha evitato guai peggiori. Tra il 2001 e il 2010 l’Italia ha realizzato infatti “la performance di crescita peggiore d’Europa”, con un tasso di aumento annuo del Pil dello 0,2% a fronte dell’1,3% dell’Ue.
Sono sufficienti questi dati per capire come l’Italia non brilli per sviluppo economico, ma del resto nemmeno il Vecchio Continente. È ormai chiaro agli stessi esperti che le cause della crisi vanno ricercate in un’economia che ha perso i suoi veri valori, che è arrivata a concepire se stessa come mero business, finendo con lo svuotare di anima e progettualità ciò che si chiama “impresa” e rivoltandosi contro se stessa.
La povertà non è una condizione naturale insuperabile, ma una situazione transitoria, che si può sconfiggere. A dimostrarlo sono i successi registrati nelle ultime due decadi dall’Asia, il continente dove si è assistito alla più significativa riduzione di questa grave piaga planetaria. Secondo i dati della Banca Mondiale, nel mondo la percentuale di persone che vive al di sotto della soglia di povertà di 1,52 dollari al giorno è passata dal 52% del 1981 al 25% del 2005, con una diminuzione consistente in Cina, in India e nel Sud Est Asiatico. Numeri che da soli rendono evidenti le buone possibilità di riuscita degli sforzi intrapresi nella lotta contro l’indigenza cronica.
Il convegno “Impresa familiare, economie di mercato e povertà: la trasformazione dell’Asia”, tenutosi a Roma a metà maggio e organizzato dalla sede romana dell’Acton Institute, think tank statunitense fondato nel 1990 da Padre Robert Sirico, ha fornito l’occasione per esaminare le condizioni della crescita economica delle nazioni del continente asiatico e i suoi legami con la liberalizzazione, lo stato di diritto, la famiglia e le tradizioni culturali. [...]

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1 commento:

  1. purtroppo, in Italia è stato dimostrato, manca proprio una classe politica aperta, coraggiosa che raccolga gli imput provenienti dai paesi asiatici.
    Qui si guarda , da anni perchè non mi riferisco solo agli ultimi governi, solo alla poltrona e non ci si rinnova. Manca, di base, proprio il rinnovamento della intera classe politica italiana. Finchè ci sarà quel gruppo affossato da decenni di attività politica non raggiungeremo mai gli standard di crescita est asiatici

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